Presupposto di base di questo argomento è che, a prescindere dalla valenza o meno dei disarmi in un contesto reale e civile, questi non andrebbero mai insegnati ai principianti. Per motivi che ritengo siano ovvi: innanzitutto il neofita manca di tutte quelle funzionalità necessarie al disarmo, ma più grave è che l’insegnamento di tali tecniche potrebbe creare l’illusione che sia relativamente facile eseguirle in un contesto da strada. Sarà comunque necessario che sia il praticante stesso ad acquisire quell’esperienza formativa attraverso la quale comprenderà la fattibilità dei disarmi in un contesto reale.

La questione sui disarmi va come sempre analizzata da diversi punti di vista. I disarmi sono efficaci? Si, se sono eseguiti da personale qualificato e specializzato in ambito Militare. Attenzione non stiamo parlando di semplici forze dell’ordine.

Qui si parla di forze speciali che si addestrano a contesti di guerra e operazioni in cui il rischio di trovarsi difronte ad un arma da sottrarre è elevatissimo. Allora si, li dove non hai scelta, devi addestrarti a provare di tutto pur di sopravvivere.

Viene da sè che se allora ho la possibilità di scelta tra un porta foglio ed un grosso taglio alla gola, scelgo di cedere il vil denaro.

Detto questo i disarmi sono fattibili???? Dipende!!

Dipende da diversi fattori, per prima cosa la distanza. Se hai la fortuna di trovare uno che non ha mai tenuto una pistola in mano e te la punta alla distanza giusta, all’altezza giusta e con l’angolazione giusta per cui ti sei allenato al disarmo, allora è fattibile…..bada bene ho detto fattibile.

Ma, se chi punta la pistola ha un minimo di conoscenza, si piazzerà a tre metri di distanza o porterà la pistola sul braccio posteriore. Allora non credere di avere speranze se, attaccando, lui sparerà.

E se decidi di disarmare devi contare su velocità e interpretazione delle traiettorie, oltre ad avere tanta precisione nell’esecuzione della tecnica.

Medesimo discorso per il coltello ma in questo caso si tiene conto di quella che io chiamo “capacità penetrativa dell’avversario” dato che la distanza deve essere necessariamente da ingaggio. Tempismo,velocità e precisione rimangono sempre fattori fondamentali.

Tutto questo considerando che la nostra mente sia capace di reagire così freddamente di fronte ad un tale pericolo. Ecco che il fattore psicologico si pone in testa a tutto. Amici miei è la mente che comanda in quel caso e se non sarai capace di vincerla, ci sono poche speranze comunque. (E questo sarà inevitabilmente oggetto di un altro articolo ndr).

Esistono metodi di preparazione e gestione dello stress in caso di aggressione, quali stressare all’estremo il corpo prima dell’esecuzione estenuante delle tecniche o portare il praticante in uno stato semi confusionale prime sempre della ripetizione degli attacchi. Ma, per esperienza personale vi dico che le “emozioni del momento” non sono ripetibili in palestra e non sono mai le stesse.

Quindi i disarmi posso insegnarteli ma ricorda che non diventi superman!!!

Giuseppe Calogero

Di RAFAEL

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