Le figure sono colpi predefiniti. In alcuni sistemi, come L’A.E.S., alcune figure sono all’interno degli angoli.

Un secondo fattore che le differenzia dagli angoli è il fatto che le figure si possono effettuate su tre livelli di altezza: alta, media e bassa.

Le figure, come gli angoli, sono sempre le stesse per ciascun arma che si andrà ad utilizzare. Cambia il tipo di colpo: ad esempio, se si stesse usando un bastone si andrà a colpire con l’ultima parte per aver maggiore potenza all’impatto, nel caso si stesse usando un coltello si andrà scorrere con la lama per tagliare.

Come nelle altre discipline marziali in cui le forme hanno delle applicazioni, anche per le figure dell’eskrima bisogna applicarle sia in attacco che in difesa, per aumentare le competenze del praticante: se non si fa ciò saranno fine a se stesse.

Quando si allenano queste manovre é importante decidere dove si vuole a colpire per eseguire correttamente il gesto.
Ottimo è l’allenamento contro i copertoni per abituarsi all’impatto dell’arma, così facendo si riesce a rafforzare la mano.

Una volta apprese alcune o tutte le figure, immaginarsi un avversario di fronte ed eseguire le tecniche apprese muovendosi a 360 gradi: questa dinamica nella tradizione delle arti marziali Filippine viene chiamata carenza.

Raffaele Camerano

Di RAFAEL

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